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Presentazione

La Comunità Exodus di Cassino si rivolge alle persone con problemi di dipendenza, che vivono una condizione di marginalità sociale, con l’obiettivo di recuperare la loro piena autonomia, attraverso la cura del disagio psicologico e sociale che ha generato il percorso deviante.

Ad esse, Exodus propone un’esperienza di riabilitazione di tipo comunitario, fondata sull’integrazione di più contributi, animata da un’équipe multidisciplinare, nella convinzione che il problema della dipendenza sia caratterizzato da molteplici aspetti che vanno affrontati: quello educativo, quello medico, quello psicologico, quello sociale, quello esistenziale.

Gli interventi fanno parte di una proposta di vita “a tempo”, della durata variabile da un anno e mezzo a due anni, vissuta all’interno di una cascina di campagna, dove i ritmi sono scanditi da un programma di attività abbastanza intenso, vario ed impegnativo.

Aspetto caratteristico di questa esperienza è l’alto livello di integrazione con il territorio: la comunità è infatti un luogo aperto, dove gli spazi, gli eventi, i laboratori sono frequentati sia dagli ospiti della comunità che da persone esterne, con l’obiettivo di evitare il regime di “isolamento” dalla realtà ed il conseguente impoverimento culturale e sociale dell’esperienza.

Il fulcro del programma, l’obiettivo comune a cui tendono tutti gli interventi, l’orizzonte che orienta lo stile di ogni attività, è la relazione. Ovvero il recupero delle abilità relazionali che consentono alle persone di affrontare le proprie difficoltà dentro al rapporto di fiducia con sé stessi, con gli altri, con la realtà. Per questo abbiamo scelto la dimensione piccola per le nostre Case, massimo 20 persone, affinché il confronto continuo con gli altri, in un gruppo eterogeneo, permetta di raggiungere la consapevolezza dei propri limiti e delle proprie potenzialità, aprendosi agli altri e alla vita, in maniera autentica e propositiva.

Man mano che la si vive, questa esperienza diventa progetto. Progetto di progressione personale fatto di obiettivi, strumenti, verifiche, personali e di gruppo. Progetto che comincia in comunità per durare lungo tutto l’arco della vita perché diventa metodo, modalità di confronto con i propri bisogni di crescita e di ricerca delle risposte attraverso il proprio protagonismo personale.

Le attività sono vissute in maniera differente a seconda della fase di programma nella quale l’utente si trova: accoglienza, rimotivazione, rafforzamento e reinserimento. Quattro fasi che servono a scandire la progressione della consapevolezza del percorso di crescita personale, della responsabilità con la quale si affronta tale cammino, della capacità di “guardare lontano” cercando per sé una vita “piena” e non solo priva di sostanze o comportamenti compulsivi.

Allo stesso modo ci sono attività individuali e di gruppo, attività educative (colloqui, gruppi, teatro, musica, sport, lavoro, ecc.) e attività terapeutiche (colloqui, gruppi, test, ecc.), laboratori professionalizzanti (ceramica, apicoltura, fotografia, ecc.) e attività di orientamento (life skills, orientamento al lavoro, ecc.), attività motivazionali (coaching) e sostegno spirituale.

Il tutto animato da operatori che vivono le attività insieme agli utenti, consapevoli che il primo lavoro deve essere fatto su sé stessi, perché cambiare noi stessi è la migliore testimonianza che cambiare è possibile. Se ci si crede e se si cerca con fatica e con entusiasmo la vita nuova alla quale possiamo aprirci.