La Campagna
La Fondazione Exodus è partner del Dipartimento Salute mentale e patologie da dipendenza della ASL di Frosinone nella realizzazione del Servizio di Unità mobile per la riduzione dei rischi e la prevenzione delle patologie correlate, rivolto a persone con disturbi da uso di alcol e sostanze stupefacenti.
Da oltre dieci anni il camper dell’Unità mobile “Pegaso” frequenta i luoghi di aggregazione giovanile di tutta la Provincia di Frosinone, è presente in occasione di eventi artistici o musicali rivolti in particolare alla fascia d’età giovanile, ha distribuito migliaia di opuscoli informativi e somministrato alcol-test rapidi. Gli operatori hanno ascoltato ragazzi in difficoltà, fatto interventi per sedare risse, creato spazi di decompressione (chill out) dove le persone possono riaversi dopo un malessere dovuto all’abuso di alcol.
Inoltre da quando è iniziata la pandemia (2020-2021), nell’ambito dell’iniziativa “Movida sicura” gli operatori dell’Unità mobile hanno distribuito migliaia di mascherine invitando i giovani ad evitare i rischi da assembramento.
Durante l’estate, sulla scorta dell’esperienza degli ultimi anni, abbiamo elaborato la nuova campagna informativa 2021/2022 che accompagnerà le uscite dell’Unità mobile durante i prossimi mesi. Una campagna che ha l’obiettivo di smontare le false credenze giovanili circa i rischi legati all’uso di alcol e di sostanze.
Avremo il piacere di presentare alla stampa i prodotti elaborati in collaborazione con l’Agenzia di comunicazione Nerokiaro alla presenza dei nostri partner istituzionali, fra cui anche il Comune di Cassino, il Laboratorio di ricerca sociale dell’Università di Cassino e il Consorzio per i Servizi sociali del Cassinate.
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La creatività
Christian Aletto, studio Nerokiaro
Con la campagna “6 tanto sicuro?” ci siamo posti un obiettivo molto ambizioso: aprire una breccia nel silenzio e nella disinformazione che avvolgono i comportamenti dei giovani, intrometterci nei processi semantici che mirano a semplificare la realtà, a banalizzarla e a cristallizzarla in luoghi comuni, svuotandola di senso e finendo per ridurre lo stesso desiderio dei giovani.
Abbiamo scelto di affrontare un tema molto delicato, qual è quello del consumo di alcol e di sostanze stupefacenti, partendo da un punto di vista diverso e insolito. Siamo partiti dalle riduzioni, dalle obiezioni, dalle frasi di comodo che spesso i giovani usano per dribblare la realtà ed ignorare i rischi – reali e concreti – che possono derivare dai loro comportamenti.
Rappresentare su manifesti, volantini, schermi e social, accanto ai “Tanto non fa niente”, quei volti sfigurati da rabbia, disperazione e solitudine è una scelta forte, ma quantomai necessaria per mostrare il vero volto della dipendenza, nascosto dietro ad una visione alterata e distorta del divertimento e dello stare in compagnia.
Partendo, dunque, dalle riduzioni dei luoghi comuni, con la campagna “6 tanto sicuro?” vogliamo recuperare la complessità della questione e l’interezza della realtà; vogliamo recuperare il parere autorevole della scienza che ci informa e ci mette in guardia sui rischi reali; vogliamo, sopra ogni cosa, riconquistare quello spazio di dialogo che può aiutarci a colmare la distanza che separa giovani e adulti.
Una distanza che, dietro all’abuso di alcol e sostanze di vario genere, cela, censura e si rifiuta di ascoltare le domande esistenziali che albergano nel cuore dei giovani, che, a pensarci bene, non sono poi così diverse da quelle che ciascuno di noi si porta dentro anche da adulto, ma che a quell’età sanno essere infinitamente più urgenti e invadenti al punto che, se inascoltate, sanno diventare distruttive.
“Tanto tu non sai niente di me”, sembrano dire i ragazzi quando osservano l’adulto di turno – genitore, insegnante o operatore sociale – impegnato nell’ennesimo predicozzo. “Parla pure, – dicono con un cenno del capo, o con il loro silenzio – tanto una canna non fa niente… Tanto io l’alcol lo reggo bene… Tanto a me non succederà niente… Tanto io sono libero di fare come mi pare”.
“Sei tanto sicuro non ti faccia niente?”, chiediamo loro questa campagna, “Sei tanto sicuro di essere libero? Sei tanto sicuro di avere il controllo della situazione?”. Ecco, con questa semplice domanda possiamo aprire una porta, ritrovare il dialogo e il confronto sulle reali conseguenze legate all’uso di alcol e droga, possiamo favorire un momento di crescita bidirezionale tra adulti e ragazzi, con gli operatori del sociale, nelle famiglie, con le istituzioni e – sarebbe bello – tra gli stessi giovani.
Se una di queste sere, davanti a chi propone, con la consueta leggerezza, l’ennesimo giro di drink che “tanto non fa niente” un ragazzo o una ragazza, anziché accodarsi passivamente, rilanciasse con un “Sei tanto sicuro?” e, da lì, nascesse uno scambio, un confronto, una riflessione nel gruppo, e magari quel confronto continuasse a casa, a scuola… ecco, lì potremmo dire di aver raggiunto il nostro obiettivo.
Il questionario
Indagine sul rapporto tra giovani e dipendenze nella Provincia di Frosinone
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