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Natale, niente luoghi comuni

di Annarita Sacco.
Scrive don Mazzi: ??non vorrei che anche questo Natale cadesse, come quasi sempre, nei luoghi stracomuni: presepio, panettoni, raccolta di regalini per i bambini poveri e il megapranzo. Il Natale ? la festa dei camminatori. E tra i camminatori ne ho scelti tre tipi. Il pi? simpatico: il somaro. Secco come un chiodo, silenzioso come un trappista.. ha camminato giorni e notti con Maria e Ges? da Nazareth. Nel somaro identifico tutti i poveri, silenziosi pazienti, nessuno mai li ringrazia.
Il secondo gruppo dei camminatori sono i pastori. Gli angeli si sono guardati bene dallo svegliare i notabili e gli abitanti di Betlemme. Sono andati fuori citt?, hanno cercato i pastori, insonnoliti e semicoperti tra le loro pecore. I pastori erano per la gente normale, zoticoni, ignoranti e puzzolenti, violenti. Si sono alzati, in fretta. Hanno raccolto qualcosa da mangiare e sono partiti. Li possiamo tranquillamente avvicinare ai nostri emarginati. Gli emarginati sono stati i primi ad arrivare alla grotta.
La terza categoria: i Magi. Venivano da lontano, erano gente ricca e saggia. Anche i ricchi possono scoprire Cristo, ma devono mettersi in cammino e camminare molto, molto di pi? che i poveri e gli emarginati. Si cerca con la testa, ma si crede con il cuore. E il cuore dei ricchi ? intasato?
Mi piace immaginare, attorno al presepio, queste tre categorie di persone. Dar loro nome e cognome. Ridere dei presepi borghesi e scontati e pregare, invece, davanti al presepio popolato da barboni, tossicodipendenti, donne di strada, poveri mescolati a potenti umili, ricchi solidali, industriali convertiti, premi Nobel inginocchiati.?
Cosi ci augura un Buon Natale don Antonio Mazzi in uno dei suoi ultimi libri… in un presepio fuori dal normale… inserisce diverse categorie di persone… e dona un posto speciale agli emarginati! Se proviamo noi ad inserirci in questo scenario dove ci collochiamo? Tra il bue e l?asinello silenzioso che nessuno mai ringrazia, tra i pastori poveri zoticoni che in fretta si alzano per arrivare primi alla grotta, o tra i ricchi saggi che debbono camminare molto per ascoltare il proprio cuore??
Se proviamo a leggere questo presepio come la nostra realt?, ci accorgiamo che le tre categorie sono molto vicine e si incontrano spesso, spesso per? si ignorano e sembrano vivere tre presepi diversi, ma tutte guardano a una sola stella.
Impazziamo tra pacchetti e nastri rossi, corriamo alla ricerca del regalo adatto al nostro caro e di quello conveniente per fare bella figura con il conoscente importante, e dopo tutta questa corsa, dieci minuti per aprirli, due per far uscire un sorriso conveniente di ringraziamento, e l?atmosfera natalizia si riduce alla raccolta della carta strappata. Ma se questo pu? sembrare il servizio del tg della sera, esiste ancora chi ama regalarsi a chi non pu? far regali, dare senza aver nulla in cambio e ricevere lo stesso!! Pu? sembrare un gioco di parole, ma non lo ?…
Noi di Exodus siamo abituati a camminare, e nel camminare ci capita spesso di incontrare le tre categorie..ma ci capita ancor pi? spesso di incontrare chi dona parte del suo tempo a riscaldare tutte e ?tre le categorie per poi regalare e regalarsi un sorriso speciale. Parlo di pastori chiamati volontari, che nella loro quotidianit?, ma in particolare in questo periodo, abbandonano uffici, case e centri commerciali per andare a bussare al presepio speciale, intoppando in barboni, tossicodipendenti, o semplici vecchietti senza un viso davanti con cui parlare. Per fare cose direte voi? Per stare con gli emarginati e per non emarginare se stessi. Leggiamo di crisi economiche, cassa integrazione per decine di famiglie, chiusura di fabbriche, sospensione di servizi sociali per mancanza di fondi, impossibilit? di pagare l?affitto, solitudine e disperazione; allo stesso tempo leggiamo del pacchetto offerta per l?ultimo cellulare o viaggio in un paese esotico, ma leggiamo anche di chi apre a Natale un pacco con un grazie e un sorriso del barbone con cui ha bevuto insieme una cioccolata calda, o dell?abbraccio di un bambino ospite in casa famiglia che non vede i genitori, ma vede per la prima volta un babbo natale improvvisato con vocione improvvisato, o di chi va a giocare a briscola con il vecchietto del primo piano rimasto solo.
Ora tutte queste parole possono apparire semplice buonismo natalizio, e forse lo sono. Ma il presepe di cui parlava don Antonio esiste, e in qualche modo ci siamo tutti dentro, e queste poche righe vogliono solo riportare una riflessione e una testimonianza. Testimonianza dell?esistenza ?di camminatori nel presepe, o come li chiaman tutti volontari, di come c?? chi nel donarsi si fa dono lui stesso di un senso diverso della vita, e riflessione che gli emarginati ci sono ?e tra loro ci siamo anche noi, anche noi lo siamo emarginati!
Ma nel donarsi ci si sente sicuramente meno esclusi e si cammina insieme verso quella stella. Un noto personaggio dello spettacolo ripete spesso un suo slogan: Basta poco..che ce v??
Basta poco per regalarsi e per ricevere ? per aprire un regalo che non passa di moda! ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ?Ho aperto questo articolo con le parole del padre di Exodus e con il suo augurio per Natale, e mi piace chiuderlo con un suo consiglio: ?Perch? ogni giorno cessiamo di essere ci? che crediamo, per diventare ci? che amiamo!?.

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Testimonianze

L’attenzione agli adolescenti e ai giovani non è solo un impegno sociale o politico, ma è la presa in carico di un progetto di vita. Un progetto che ha l’ambizione di costruire opportunità per i ragazzi e risposte ai loro bisogni. Ciò può avvenire solo mettendosi in ascolto del mondo giovanile. In questa ottica, tra i dieci Tavoli di lavoro tematici che il 30 giugno si confronteranno sulle politiche giovanili, particolare importanza riveste quello autogestito dai giovani: la grande adesione dei ragazzi dimostra la loro voglia di partecipazione.

Luigi Maccaro
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Negli ultimi due anni alcune criticità del mondo giovanile che già erano presenti sono emerse con maggior intensità, perché il Covid ha fatto esplodere situazioni che prima erano silenti. Gli eventi organizzati da Exodus ci aiutano a riflettere, a fare il punto sulla nostra esperienza di professionisti al servizio delle persone più fragili. E sul tema del disagio giovanile abbiamo ancora tanta strada da fare. L’importante è farla insieme.

Vincenza Simeone
Vincenza Simeone

Sono Angela e faccio ormai parte di questa famiglia da più di 18 mesi. La comunità è la mia seconda casa, è davvero un posto stupendo… (altro…)

Angela
Angela

Vi rinnoviamo tutta la nostra stima, anche con questo articolo che mia figlia ha scritto sottolineando tutto ciò che di buono e di utile fate con passione per il bene comune e per il sociale! Con l’augurio di continuare sempre a fare del bene e fatto per bene come solo voi sapete fare.

Enrica
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