Il sogno ?… cominciare un cammino
Il programma di quest’anno si ? andato costruendo su due questioni centrali: la prima ? quella educativa nel senso che, come Exodus, vorremmo riaffermare che c’? una radice educativa ai problemi della nostra societ? ed ? nell’approccio educativo alla soluzione dei problemi che Exodus vuole fornire il proprio contributo al miglioramento delle condizioni di vita del nostro Paese.
La seconda questione riguarda la politica, non per se’ stessa, ma per la costruzione del futuro attraverso la riscoperta del sogno, della passione, dell’impegno, della fatica, del servizio. In una parola della speranza in un futuro migliore. Ma attenzione: non un futuro in cui “stare meglio” ma un futuro in cui “essere migliori”.
Per fare questo, per cambiare il mondo, vogliamo partire dalla capacit? di trasformare noi stessi.
Dunque ecco il tema della Mille giovani per la pace 2012: “Educare al futuro”.
Senza futuro il presente ingrigisce e si frammenta in tanti segmenti individuali. Senza sacrifici non si costruisce niente per un domani migliore. Non possiamo solo lamentarci, pur avendo validi motivi per farlo. Il problema ? un altro: bisogna rivedere la scala dei valori e le priorit? di ognuno.
? un processo che comincia da noi stessi. Ci vuole una rivoluzione che parta da una nuova visione della vita, nuovi obiettivi e nuovi valori. Deve ripartire la mia speranza personale, la tua, la nostra. Cos? pu? rinascere la voglia di fare e di intraprendere. Ma ? necessario avere una visione spirituale e ideale che va riscoperta, ricostruita, rigenerata e che ci dar? la forza di sperare. Ci liberer? dalla dittatura dei consumi materiali che ci riempie la vita senza offrire n? felicit? n? slancio verso il domani.
Ci piacerebbe che questi temi non fossero affrontati da “esperti” nell’ambito di un convegno di fronte ad un pubblico semi annoiato.
Ci piacerebbe che i “mille giovani per la pace” potessero guardarsi dentro e tirare fuori il meglio che hanno per metterlo in comune attraverso un momento di condivisione (in Exodus chiamiamo questo momento “Parola”).
Vorremmo fare Parola su questi argomenti con i ragazzi presenti e con l’aiuto di qualche “ragazzo” che nella sua esperienza personale ha avuto la forza di rompere il muro dell’inerzia.
Insomma, una chiacchierata guidata ed orientata a far riflettere i presenti affinch? prendano la parola, dicano cosa sentono rispetto a queste cose e magari da questo momento nasca un impegno.
Magari non necessariamente a cambiare il mondo. Ma almeno a continuare a vedersi, a fare piccoli gesti nella vita quotidiana di ciascuno capaci di cambiare la nostra vita e, piano piano, trasformare la realt? intorno a noi.
Il sogno ?… cominciare un cammino.