"Anche i sogni a volte arrivano con le scarpe da tennis"
Entrare in un prato verde circondato da gente, buttare dentro il canestro un pallone da tre punti, schiacciare la palla nel campo avversario, far vibrare il fioretto in un assalto di scherma, superare un ostacolo con il cavallo, s dare sé stessi arrampicando una parete, sono emozioni da batticuore, sballi positivi, avventure formative. Lo sport è per questo una delle “quattro ruote” del metodo educativo di Exodus.
Lo sport occupa una parte importante di tutti i progetti di Exodus, sia nel settore della prevenzione che in quello dell’accoglienza, poiché rappresenta uno strumento educativo formidabile: costanza, fatica, impegno, riflessione, coordinamento, reazione, controllo, dedizione, collaborazione. Tutti ingredienti importanti di ogni progetto educativo.
I grandi educatori – e fra questi don Antonio Mazzi – hanno sempre curato tra i giovani le attività fisiche che permettono loro di scaricare il di più di energia, di armonizzare tutte le parti del corpo, di rinforzare la volontà e di darsi regole ben precise. Possibilmente dentro ad un contenitore autoeducativo più che competitivo. Per rinforzare il carattere, abituare il giovane a guardarsi in faccia, ad osare, a chiedersi cose non facili.
Lo sport poi genera gioia, costruisce il gruppo, promuove le relazioni, diventa festa. Per questo la nostra Casa di Cassino è sempre più anche un centro giovanile aperto ai giovani del territorio. In Cascina abbiamo realizzato negli ultimi anni un campo polivalente, un campo da calcio a 5 e stiamo trasformando in palestra il vecchio capannone che ospitava la falegnameria. Ora vogliamo completare la palestra, realizzare gli spogliatoi e continuare ad accarezzare il sogno di un vero campo da calcio con una pista di atletica. Ci date una mano???