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Blog Il ritmo dei passi

Lettera aperta ai ragazzi di piazza Labriola

Lettera aperta ai ragazzi di piazza Labriola

Niente prediche! Niente allarmi. Niente giudizi. Mi hanno chiesto di scrivere venti righe sul rapporto tra adolescenti, alcol e droghe. Ma non ho nessuna voglia di rivolgermi ad adulti che non considerano una priorit? i temi educativi. Preferisco tentare una sfida rivolgendomi a voi che aspettate il fine settimana per immergervi in un mondo affascinante fatto di musica, amici, divertimento, sogni di gloria, ricerca di senso, sfide impossibili, prime esperienze amorose. Successi e fallimenti. Paure e sfide. Violenza e tenerezza.

Mi rivolgo a te che stai leggendo perch? qualcuno ti ha passato questa copia del giornale e perch? forse, in fondo, sei curioso e vuoi capire qualcosa in pi? di quello che ti succede intorno ma soprattutto di quello che ti succede dentro.

Se hai un’et? compresa fra i 12 e i 18 anni, non ? passato tanto tempo da quando eri un bambino, eppure all’improvviso tutto ? diventato profondamente diverso. Provi dei sentimenti nuovi, reagisci in maniera inaspettata, cambi d’umore improvvisamente, gli altri, gli adulti non ti capiscono, soprattutto tu non ti capisci. Il cambiamento mette paura e per non soffrire, per evitare di essere ferito, cominci a mettere su le tue belle maschere. La maschera di quello che la sa pi? lunga degli altri, di quello che se ne fotte delle prediche, di quello che “io non sar? mai come quello sfigato di mio padre”, di quello che “ti faccio vedere io!”.
Cerchi una compagnia di amici che la pensano come te, un gruppo che ti faccia sentire pi? forte: insieme possiamo sfidare il mondo. Come se il mondo stesse l? ad aspettare che tu lo sfidi! Ma la vera sfida ? con te stesso, per vedere se sei all’altezza, se vieni rispettato, se vieni considerato, apprezzato, se sei degno di almeno 100 like. Quando sei col gruppo non ti fa paura niente.
E’ questo il tempo in cui quasi tutti fanno le prime esperienze con il fumo, con l’alcol, con qualche cannetta? cos? per darsi un tono, per sentirsi integrati, per “atteggiarsi“, per trasgredire, per poter dire a te stesso che non sei pi? un ragazzino. Fa male? “Figurati, smetto quando voglio”.

Va bene tutto. Ma se ritieni di non essere pi? un ragazzino allora puoi rispondere a questa domanda: a che progetto di vita stai lavorando? Ho capito che non sei pi? un bambino ma chi o cosa vuoi essere? Sai, la tua identit? non sboccer? all’improvviso come un fiore di buon mattino. Sar? il frutto delle scelte che fai adesso, in questi anni, in questo tempo. Che ti ? stato regalato (non hai nessun merito ad essere in vita, giusto?) e del quale sei responsabile, tu e nessun altro. Non mi dire, per carit?, che c’? la crisi, che la societ? ? cos?, che la famiglia ? cos?, che la scuola ? cos?, che non ci sono le condizioni, perch? – su questo sarai d’accordo con me – sarebbe un parlare da sfigati. Da gente che non ? capace di essere protagonista della propria vita.

Quali priorit? ti stai dando? Quali sono le cose pi? importanti per il tuo bene e per il tuo futuro? Cosa puoi fare adesso, appena finito di leggere questo scritto, per migliorare concretamente la tua vita? Non rimandare perch? questo tempo poi non ti verr? restituito. Insegui i tuoi sogni ma impara a distinguere i sogni dalle illusioni. Preparati, studia, approfondisci, non per trovare un lavoro ma perch? conoscendo il mondo e la storia dell’uomo conoscerai te stesso. Viaggia, anche da squattrinato, non per fare il turista ma perch? incontrando luoghi e persone diversi da te potrai capire meglio come sei fatto. Impara a suonare uno strumento musicale, non per esibirti ma per la compagnia che quello strumento sapr? darti nei momenti di solitudine. Cercati dei lavoretti estivi, per pagarti le vacanze, per capire il valore del sacrificio, della costanza, dell’obbedienza, della stanchezza, della soddisfazione. Leggi qualche libro per immergerti nei mondi dell’immaginazione, della riflessione, delle emozioni, vedrai che la tua testa funzioner? meglio! Fai volontariato: non serve andare in Africa, basta avere qualche attenzione verso un amico in difficolt?. Fai sport, imparerai a misurarti con i tuoi limiti.

Hai ragione, non hai proprio nulla da imparare da chi ti dice che fumare canne fa male, se quella stessa persona non ? capace anche di mostrarti quanto ? affascinante la vita. Bravo, diffida dei predicatori. Ma cerca un modo per essere felice. Cerca un senso, una direzione, un progetto, un cammino. Fai della tua vita un’avventura. E vedrai che all’improvviso diventerai grande e di conseguenza alcol, fumo e canne non avranno pi? nessun significato per te. Credi in te stesso, nelle amicizie profonde, nelle strade impossibili. Non domandarti cosa ti aspetta nel futuro ma rimboccati le maniche e comincia a costruirti il futuro che vuoi. Adesso.

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Testimonianze

L’attenzione agli adolescenti e ai giovani non è solo un impegno sociale o politico, ma è la presa in carico di un progetto di vita. Un progetto che ha l’ambizione di costruire opportunità per i ragazzi e risposte ai loro bisogni. Ciò può avvenire solo mettendosi in ascolto del mondo giovanile. In questa ottica, tra i dieci Tavoli di lavoro tematici che il 30 giugno si confronteranno sulle politiche giovanili, particolare importanza riveste quello autogestito dai giovani: la grande adesione dei ragazzi dimostra la loro voglia di partecipazione.

Luigi Maccaro
Luigi Maccaro

Negli ultimi due anni alcune criticità del mondo giovanile che già erano presenti sono emerse con maggior intensità, perché il Covid ha fatto esplodere situazioni che prima erano silenti. Gli eventi organizzati da Exodus ci aiutano a riflettere, a fare il punto sulla nostra esperienza di professionisti al servizio delle persone più fragili. E sul tema del disagio giovanile abbiamo ancora tanta strada da fare. L’importante è farla insieme.

Vincenza Simeone
Vincenza Simeone

Sono Angela e faccio ormai parte di questa famiglia da più di 18 mesi. La comunità è la mia seconda casa, è davvero un posto stupendo… (altro…)

Angela
Angela

Vi rinnoviamo tutta la nostra stima, anche con questo articolo che mia figlia ha scritto sottolineando tutto ciò che di buono e di utile fate con passione per il bene comune e per il sociale! Con l’augurio di continuare sempre a fare del bene e fatto per bene come solo voi sapete fare.

Enrica
Enrica
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