Hai bisogno di aiuto? Scrivici.

Domande frequenti

01. Che cos'è il Disturbo da Gioco d'Azzardo (DGA)?
Il Gioco d'Azzardo Patologico (GAP) è stato riconosciuto ufficialmente come patologia nel 1980 dall’Associazione degli Psichiatri Americani ed è stato classificato nel DSM IV come "disturbo del controllo degli impulsi non classificati". Il successivo DSM V nel 2013 ha riclassificato il Disturbo da Gioco d'Azzardo (DGA) insieme agli altri disturbi additivi da sostanze psicoattive nella neo istituita categoria “disturbi correlati a sostanze e disturbi da addictions” che sostituisce, proprio per includere il DGA, la precedente “Substance use disorders”. Si tratta di un "comportamento persistente, ricorrente e maladattivo di gioco che comprende gli aspetti della vita personale, familiare e lavorativa del soggetto". Il DGA può essere definito una "dipendenza senza sostanza" che in alcuni casi si accompagna all'uso di sostanze stupefacenti e/o di alcool (S. Blum), a problemi della sfera emotiva-affettiva-sessuale o a disturbi da deficit dell'attenzione con iperattività. Inoltre i giocatori possono essere a rischio di sviluppare condizioni mediche generali correlate allo stress come: ipertensione, ulcera peptica ed emicrania. I Criteri diagnostici secondo DSM V sono caratterizzati da: PERSISTENTE E RICORRENTE COMPORTAMENTO PROBLEMATICO DI GIOCO D’AZZARDO CHE COMPORTA DIFFICOLTA’ O DISAGIO CLINICAMENTE SIGNIFICATIVI, COME INDICATO DA UN SOGGETTO CHE, NELL’ARCO DI UN PERIODO DI 12 MESI, PRESENTA QUATTRO O PIU’ TRA I SEGUENTI: 1. Ha bisogno di giocare d’azzardo con quantità crescenti di denaro per raggiungere l’eccitazione desiderata 2. E' irrequieto o irritabile quando tenta di ridurre o interrompere il gioco d’azzardo 3. Ha ripetutamente tentato senza successo di controllare, ridurre, o interrompere il gioco d’azzardo 4. E' eccessivamente assorbito dal gioco d’azzardo (per es., ha persistenti pensieri di rievocare esperienze passate di gioco d’azzardo, di soppesare o programmare l’azzardo successivo, di pensare ai modi per procurarsi denaro con cui giocare) 5. Spesso gioca d’azzardo quando si sente a disagio (per es., indifeso, colpevole, ansioso, depresso) 6. Dopo aver perso al gioco, spesso torna un altro giorno per rifarsi (rincorre le perdite) 7. Mente per occultare l’entità del proprio coinvolgimento nel gioco d’azzardo 8. Ha messo a repentaglio o perso una relazione significativa, il lavoro, oppure opportunità scolastiche o di carriera per il gioco d’azzardo 9. Fa affidamento su altri per reperire il denaro per alleviare una situazione finanziaria disperata causata dal gioco d’azzardo.
02. Chi gioca spesso è un giocatore compulsivo?
Non necessariamente. Molte persone che giocano spesso sono semplicemente degli appassionati. Generalmente, questi individui stabiliscono di investire nel gioco una somma predeterminata di denaro e giocano per divertirsi piuttosto che per inseguire a tutti i costi la vincita. Essi riconoscono l’esistenza della probabilità di perdere e non scommettono più di quanto possano permettersi. E’ anche possibile avere problemi di gambling senza essere un giocatore patologico. E’ quello che accade quando una persona perde molti soldi al casinò in seguito ad un evento particolare della sua vita che lo ha spinto ad un comportamento sconsiderato, ma episodico. Quasi sempre problemi del genere si risolvono da soli, senza il bisogno di un intervento professionale.
03. Il gioco compulsivo è associato ad altri problemi di salute mentale?
In molti casi pare proprio di sì. Diversi studi hanno evidenziato alti tassi di alcolismo, depressione, disordini di personalità anti-sociali, instabilità dell’umore e altri disturbi nei giocatori patologici. Ciò considerato, molti ricercatori sospettano che i problemi legati al gioco siano spesso sintomatici di una soggiacente condizione di disagio.
04. I giocatori compulsivi possono essere aiutati?
Certamente. L’efficacia dei trattamenti è stata dimostrata scientificamente. Esiste una vasta gamma di possibilità per essere aiutati: i servizi territoriali, le strutture residenziali, i giocatori anonimi, gli specialisti ecc. Non esiste un programma adatto per tutti: se una modalità di cura non ha funzionato con un particolare individuo, un’altra potrebbe sortire un effetto positivo.
05. Quale tipo di gioco può causare i problemi più seri?
I giocatori problematici sono attratti da differenti forme di gioco e per motivi diversi tra loro. Alcuni sono colpiti dagli stimoli sensoriali dei giochi elettronici basati esclusivamente sulla fortuna (video-slot), altri dalla percezione di poter dimostrare la propria abilità nel gioco delle carte o nelle scommesse sportive. Altri ancora sono affascinati dai soldi, apparentemente facili, che si possono guadagnare rapidamente con investimenti ad alto rischio. Molti, se non la maggioranza, dei giocatori patologici si dedicano ad una o più forme di gambling. Tuttavia, studi specifici hanno dimostrato come tra i giochi preferiti dai soggetti patologici vi siano le slot machines, i giochi con le carte e le scommesse sportive.
06. Esiste una relazione tra gioco compulsivo e criminalità?
Si, sebbene esistano evidenze scientifiche limitate che provano la portata e la natura di un simile legame. Alcuni giocatori patologici si dedicano ad attività illecite, quali appropriazione indebita od emissione di assegni a vuoto, per limitare le conseguenze economiche delle loro perdite. Uno studio australiano ha dimostrato che il 36% dei giocatori in trattamento hanno commesso reati da loro attribuiti ai propri problemi di gambling (Blaszczynski e altri, 1989). A sua volta, una più recente ricerca tedesca evidenzia che in molti casi il comportamento criminale precede la dipendenza dal gioco e sottolinea che, almeno in alcune circostanze, i fattori che predispongono all’illegalità e alla dipendenza sono assimilabili (Meyer, 1997). I legami tra gambling patologico e abuso di sostanze e tra abuso di sostanze e comportamento criminale complicano questa relazione.
07. In cosa consiste un problema di gioco?
Un problema di gioco include tutti i modelli di comportamento che compromettono, lacerano o danneggiano le condizioni esistenziali, le aspirazioni e i legami famigliari e sociali delle persone coinvolte. Gli aspetti ricorrenti del fenomeno sono un’attenzione continua ed ossessiva al gioco, un bisogno di quantitativi sempre maggiori di denaro da investire nel gioco, l’incapacità di fermarsi e il manifestarsi di irritabilità quando si tenta di farlo, la tendenza ad “inseguire” una vincita risolutiva per recuperare il denaro perduto e la perdita di controllo che si manifesta nel perseverare nel gioco nonostante il ripetersi di conseguenze via via più negative. In casi estremi, i problemi di gioco determinano la rovina finanziaria, problemi legali, distruzione di famiglie e carriere professionali e persino il suicidio.
08. Si tratta di un problema soltanto economico?
No. Il gioco eccessivo è un problema emozionale e comportamentale che ha ricadute economiche. Anche se tutti i debiti di un giocatore patologico venissero saldati, il problema non sarebbe risolto, perché legato ad un’incontrollabile ossessione rispetto al gioco.
09. E' possibile affermare che i giocatori problematici siano sempre delle persone irresponsabili con scarsa forza di volontà?
No. Molte persone con problemi di gioco, prima di cadere nella dipendenza, venivano considerate responsabili e mature dai famigliari e dagli amici. Determinati accadimenti esistenziali (l’inattività in seguito alla fine della vita lavorativa oppure una forte situazione di stress) possono causare cambiamenti nel comportamento anche nei soggetti più insospettabili.
10. Quali sono le persone che rischiano di diventare giocatori problematici?
Qualunque giocatore è potenzialmente a rischio, soprattutto se non adotta uno stile di gioco consapevole e responsabile. Quando il gioco interferisce con la stabilità finanziaria e con le relazioni sociali e professionali dell’individuo, un serio problema è già presente.
11. Quale tipologia di gioco causa i problemi più gravi?
Dietro ai problemi di gioco eccessivo sta l’incapacità individuale di controllare i propri impulsi. Di conseguenza, ogni tipologia di gioco può diventare problematica, similmente a quanto avviene ad un alcolizzato che può esagerare nel consumo di diversi tipi di bevande. Ad ogni modo, determinati giochi hanno caratteristiche intrinseche che finiscono per acutizzare i problemi dei giocatori eccessivi. Anche se gli studi sono in una fase iniziale, pare evidente che la velocità di gioco sia un fattore rilevante. In altre parole, più rapida è la sequenza con cui è possibile puntare o scommettere e più facilmente un individuo svilupperà un rapporto problematico con un determinato gioco.
12. Una persona può avere un problema di gioco anche se non gioca tutti i giorni?
La frequenza con cui una persona gioca non è decisiva per stabilire se esista o meno un problema di gioco. Anche se il problema si manifesta solo periodicamente, le conseguenze psicologiche ed economiche possono essere comunque talmente pesanti da incidere negativamente sulla vita del giocatore e della sua famiglia.
13. Quanti soldi è necessario perdere prima che si possa stabilire l'esistenza di un problema di gioco?
Un determinato ammontare di denaro perso o vinto non è di per sé indicativo dell’insorgere di un problema di gioco. Il gambling diventa problematico quando incide negativamente in ogni ambito della vita di un individuo.
14. Come è possibile essere dipendenti da qualcosa che non sia una sostanza?
Anche se non vengono ingerite sostanze, il giocatore problematico ricerca sensazioni paragonabili a quelle di chi assume un tranquillante o consuma una bevanda alcolica. Il gioco eccessivo altera l’equilibrio della persona, che ripete il comportamento di gioco per provare nuovamente sensazioni superficialmente piacevoli. Tuttavia, proprio come avviene per il consumo di alcol e droghe, il giocatore patologico deve giocare sempre di più per raggiungere le sensazioni piacevoli che lo hanno condotto alla dipendenza. Ciò crea una crescente compulsione al gioco e il giocatore trova sempre più difficile resistere alla tentazione di giocare con intensità e frequenza via via maggiori.
15. In generale, i problemi di gioco vanno a sommarsi ad altre dipendenze?
E’ generalmente accettato che le persone che sviluppano una dipendenza siano a rischio di svilupparne un’altra (ad esempio, il consumo di alcol e droghe). Non si tratta tuttavia di una correlazione obbligata. Molti giocatori problematici non vivono altre esperienze di dipendenza, perché non esistono sostanze ed attività in grado di suscitare in loro le stesse sensazioni prodotte dal gioco. I dati evidenziano anche l’importanza degli antecedenti famigliari: spesso uno o entrambi i genitori di un giocatore patologico sono stati a loro volta dipendenti dall’alcol, da sostanze o dal gioco.
16. Quanto è diffuso il gioco in Italia? E quanto lo sono i problemi legati ad esso?
Secondo la ricerca condotta da IPSOS con Università Sapienza Roma nel 2013, circa 800 mila persone adulte tra 18-74 anni hanno avuto comportamenti di gioco problematico. Nel 2010 la stessa ricerca indicava in 450 mila i soggetti problematici. Dall’ultima indagine IPSAD®2013-2014 risulta che il 42,9% della popolazione di 15-64 anni, che corrisponde a quasi 17 milioni di persone, ha giocato almeno una volta somme di denaro; di questi oltre 5milioni e mezzo sono giovani adulti di 15-34 anni, con una prevalenza equivalente al 42,7%. Secondo lo studio Espad IFC/CNR del 2014 la percentuale di studenti di 15-19 anni che giocano d’azzardo è passata dal 47% del 2009-2011 al 39% del 2014 e si è anche ridotta la quota di studenti-giocatori con un profilo definito a rischio o problematico. Sono stati 900mila gli studenti che hanno giocato d’azzardo almeno una volta nello scorso anno, mentre erano circa 1,1 milioni negli anni 2009 e 2011. Nel 2015, tuttavia, lo stesso studio ha rilevato un aumento del numero di studenti che hanno giocato d’azzardo l’anno precedente, al 41,7% (poco più di 1 milione). I giocatori definiti a rischio moderato/problematico si distinguono anche rispetto ai contesti e luoghi frequentati per giocare d’azzardo: tra questi, coloro che giocano on-line, senza alcun limite di tempo e di spazio e in solitudine, sono stati quasi la metà, così come elevata è la quota di chi gioca presso le sale scommesse, Bingo e/o giochi. Attualmente, in Italia, secondo la Relazione Annuale al Parlamento 2015, sono circa 12 mila le persone in trattamento per gambling, in 200 servizi territoriali Ser.D. Il decreto legge 13 settembre 2012, n. 158 (Decreto Balduzzi), convertito con modificazioni dalla legge 8 novembre 2012, n. 189 prevede che i cittadini italiani possano essere curati per GAP (gioco d'azzardo patologico)/ DGA (disturbo da gioco d'azzardo) presso i servizi dipendenze presenti in tutte le Aziende Sanitarie. L'elenco dei Ser.D che hanno ambulatori attivi per la cura si trovano nella homepage del sito insieme agli indirizzi delle associazioni del privato sociale e del volontariato.