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Presentata la seconda relazione annuale dell’Agenzia capitolina sulle tossicodipendenze

Giovani:?Droga, il primo contatto tra i 16 e i 20 anni.?Presentata la seconda relazione annuale dell’Agenzia capitolina sulle tossicodipendenze relativa al 2010: 2.358 contatti, per quasi l’85% uomini, senza occupazione. L’obiettivo: puntare sulla prevenzione (da Redattore Sociale)

?Il dato secondo cui un numero crescente di giovani di Roma inizia a far uso di stupefacenti a un?et? sempre pi? bassa non pu? che farci riflettere. I nostri ragazzi hanno urgente bisogno di efficaci e concrete politiche di prevenzione, che includano anche il coinvolgimento delle famiglie e delle istituzioni scolastiche. Perch? ? dall?educazione che passa la prevenzione pi? efficace?. Cos? l?Assessore alla Famiglia, all?Educazione e ai Giovani di Roma Capitale Gianluigi De Palo, a margine della presentazione dei dati della Relazione Annuale sull?attivit? 2010 dell?Agenzia Capitolina per le Tossicodipendenze, di cui ha la delega.

?I numeri offerti dalla Relazione Annuale della nostra Agenzia ? spiega De Palo ? sono un?ottima fotografia dello stato attuale, ma pi? ancora sono utili per adeguare l?azione dei servizi che offre al mutare dei contesti sociali e delle esigenze dei cittadini. Il prossimo anno vogliamo aumentare i servizi di promozione dei buoni stili di vita e di allerta precoce, mettendo la persona al centro dell?attenzione degli operatori dell?ACT. I giovani iniziano a far uso di sostanze proibite gi? tra i 14 e i 16 anni, ma si rivolgono all?ACT solo a 24-25 anni. Questo periodo di latenza va ridotto il pi? possibile. Perci? sar? importante promuovere specifici percorsi di formazione per genitori e insegnanti, che siano d?aiuto per individuare subito il sintomo della deriva e far superare loro quella ?fatica emotiva? che spesso impedisce di guardare alla realt? dei fatti appena nasce il problema?.

?I dati ? prosegue l?Assessore ? indicano anche che la tipologia di persone che hanno necessit? di ricorrere all?Agenzia ? molto diversificata per et? e classe sociale. Per questo, vogliamo ampliare la rete dei soggetti raggiunti dai nostri servizi, intercettando tutte le situazioni di potenziale disagio?.

?Credo sia sempre pi? necessario ? commenta Luigi Maccaro, Presidente dell?ACT ? essere supportati da capillari informazioni statistico-demografiche non soltanto su chi si rivolge all?Agenzia, ma su tutta la popolazione cittadina. Questo perch? per affrontare un problema lo si deve conoscere a fondo, tanto in termini di criticit? che di minacce potenziali che possono ?generare? il meccanismo della dipendenza?.

?La tossicodipendenza, prima che un problema sanitario, ? una questione educativa di fondamentale importanza per la nostra citt?. Dobbiamo aiutare chi ? a rischio-devianza a riscoprire il bello che ha attorno a s? e quello che pu? fare impegnandosi per la propria citt?, mettendo le proprie energie a servizio del Bene Comune?, conclude De Palo.

2.358 contatti e 2.041 utenti tra servizi a bassa e alta soglia, per quasi l’85% uomini, senza occupazione, con un’et? media di 39 anni e una forbice che si estende dai 17 ai 70: sono i numeri dell’Act, l’Agenzia capitolina sulle tossicodipendenze, che ha presentato stamattina la seconda relazione annuale relativa al 2010 sullo stato delle tossicodipendenze nei servizi erogati alla presenza, tra gli altri, del presidente e del direttore dell’Act, rispettivamente Luigi Maccaro e Massimo Canu. Si scopre cos?, nei dati snocciolati da Canu, che l’et? del primo utilizzo di sostanze stupefacenti va dai 16 ai 20 anni (19,7 la media), con casi anche di bambini di soli 9 anni. Questa baby-fascia raccoglie il 48,7% del totale, un’enormit?. Soprattutto se si considera, spiega il direttore, ?che dal primo utilizzo al contatto con i servizi erogati dall’Agenzia, considerando l’et? media dei nostri utenti, passano pi? di 20 anni?.

In questo lasso di tempo, sottolinea Canu, ?si ? per strada, si delinque e si assumono sostanze, rischiando la vita propria e quella degli altri anche mettendosi alla guida di mezzi, causando migliaia di incidenti stradali anche mortali?. Tra le forze dell’ordine, aggiunge Maccaro, ?ci sono operatori quotidianamente sulla strada che hanno a cuore questi problemi, perch? quotidianamente hanno a che fare con ragazzi in difficolt?. Questi uomini sono parte integrante dei nostri progetti, e a loro va il mio grazie?. La stragrande maggioranza degli utenti (85,9% maschi, 13,8% femmine, 0,3% transessuali) ? disoccupato: il 79%, contro il 21% di chi invece ha un lavoro.
La sostanza pi? utilizzata dagli utenti dell’Act ? l’eroina (ben il 50,8%), che risulta anche la sostanza pi? assunta in tutte le classi di et?, seguita da cocaina (27,8%) e alcol (12,5%). Ma oltre la met? di chi usufruisce dei servizi (il 52,3%) utilizza anche altre sostanze oltre a quella primaria: il 59,6% dichiara di fare uso di diverse altre droghe, il resto si concentra su cocaina (11,2%), cannabis (10,1%) e alcol (8%).

I servizi erogati dall’Act sono perlopi? di bassa soglia (87,3% contro il 12,7% di quelli di alta soglia), e si snodano tra comunit? di riabilitazione, comunit? di pronta accoglienza (che conta sia centri diurni che notturni), un centro di reinserimento e servizi telefonici. Il call center ha raccolto nel 2010 1.338 utenti, principalmente maschi (84,5%), con un’et? media di 34,4 anni. I servizi telefonici risultano entrare in contatto con persone tra i 12 e gli 80 anni, mentre l’et? di primo contatto con le sostanze varia tra 8 e 59 anni, con una media di 22,4 anni. Il 48,5% di chi ha contattato telefonicamente l’Agenzia ha trascorso, in passato, periodi di detenzione carceraria.

In questi anni, dice Canu, ?abbiamo lavorato molto per occuparci non solo della cura dei tossicodipendenti, ma anche della prevenzione. Bisogna diffondere pi? informazioni sulle sostanze nocive e offrire ai ragazzi contesti alternativi alla strada e al muretto, ponendo gli adolescenti nelle condizioni di crescere?. L’idea, spiega il direttore, ?? di predisporre centri giovanili che spazino fra teatro, musica e fotografia; l’obiettivo e’ stare insieme e crescere senza usare sostanze, liberi dalle droghe?. Allarmato Maccaro: ?Siamo in una societ? sempre pi? drogata in cui il messaggio che passa ? che in qualche modo e con qualche cosa ci si debba aiutare. Spesso cos? i ragazzi non hanno pi? il coraggio di affrontare la vita, non confortati dalle condizioni economiche e dalle prospettive future?. In questo modo, conclude il presidente dell’Agenzia, ?i centri rischiano di non intercettare il dramma dell’adolescenza, c’? quindi bisogno di aprire una stagione nuova di grande collaborazione con tutti i soggetti presenti sul territorio, a partire dalle scuole, con cui va costruita un’alleanza nuova, visto che la famiglia spesso non ? in grado di interpretare i campanelli d’allarme?.

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