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"Mi sono messa in gioco ed ora sono più forte"

"Mi sono messa in gioco ed ora sono più forte"

La comunità Exodus di Cassino, la considero la mia seconda casa, è davvero un posto stupendo e non sto parlando solo dal punto di vista estetico. Indubbiamente, il verde che la circonda, la presenza di campetti sportivi, di una piscina, di una fattoria didattica, contribuiscono a rendere questo posto bellissimo, ma la sua vera bellezza è nell’amore con cui ogni educatore svolge il proprio lavoro.
Le attività come la musica ed il teatro, ti permettono di esternare tutte quelle emozioni spente da chissà quanto tempo, qui si ha la possibilità di costruire relazioni sane che ti aiutano a crescere, che ti mettono in gioco e ti consentono di riacquistare quella “fiducia” nel mondo ormai persa a causa della vita sbagliata condotta per tanto, troppo tempo.
Sono arrivata in Exodus dopo aver toccato il fondo, nel momento in cui avevo perso tutto e stavo rischiando di perdere la cosa più preziosa ed importante: la mia famiglia. Non potevo permettere alle sostanze di togliermi anche questo. Ho perso il lavoro, un ragazzo stupendo, le persone che mi volevano più bene, ma soprattutto avevo perso me stessa. Grazie agli educatori ed all’aiuto di professionisti come psicologi e psichiatri, ho cominciato a risalire la china, sono ritornata pian piano a sorridere e ad amare la vita come non avevo mai fatto prima.
Non è stato un percorso facile, anzi … Un ruolo fondamentale l’ha svolto prima di tutto il rapporto di fiducia costruito con gli educatori, perché prima di ogni altra cosa, è indispensabile fidarsi ed affidarsi all’equipe per buttare via tutte quelle maschere e ricominciare a costruire nuovamente se stessi.
A contribuire al raggiungimento di tanti traguardi, è stata anche l’attività svolta con il Mental Coach Franco De Rosa che, grazie al suo lavoro, è riuscito a farmi comprendere meglio me stessa spronandomi a guardarmi dentro con più attenzione. Mi sono messa in gioco, ho commesso molti errori ma sicuramente ne sono uscita più forte di prima. Ce ne è voluto di tempo per ammettere le mie fragilità, io che ho sempre pensato che esternare i propri limiti ti rendesse una persona debole. Oggi posso dire con certezza che solo essere consapevoli delle proprie debolezze ti fortifica e ti aiuta a migliorare davvero.
Il percorso è costituito da 4 fasi: accoglienza; consapevolezza; rafforzamento e reinserimento lavorativo.
Ci si sveglia alle ore 7, alle 7,30 c’è la colazione e subito dopo siamo tutti sui settori (lavanderia, orto, cucina, fattoria, esterni, pulizia della casa ….). Ognuno di noi impegna la propria giornata svolgendo delle mansioni scoprendo così l’amore per quello che si fa a prescindere dal settore di assegnazione. L’amore per gli animali e per tutto ciò che si coltiva, l’amore per la casa, per la cura del verde e per il cibo. L’amore per se stessi, soprattutto che si nutre della passione per il lavoro, delle attività educative e dello sport.
Molto importante nella crescita personale è infine la Parola: momento in cui educatori ed ospiti della casa si riuniscono per parlare di tutto ciò che ci riguarda esternando qualunque pensiero e problema. Questo momento di condivisione è caratterizzato dall’autenticità di chiunque ne faccia parte.
E’ una struttura questa, che ti offre la possibilità di rinascere se davvero sei intenzionato a farlo e se hai la giusta motivazione perché qui non avvengono miracoli, ma bisogna crederci e lottare con tutte le proprie forze per uscirne davvero migliore.

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