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Comunità residenziale

Le case di Exodus sono contesti educativi dove la vita in comune ha la funzione di sviluppare una esperienza, un viaggio, se vogliamo anche un “programma” che possa inizialmente alleviare il disagio psicologico e sociale delle persone che vi sono inserite e successivamente abbia come obiettivo finale la piena autonomia della persona.

Il punto di partenza utile ad affrontare e superare il disagio, che costituisce l’elemento di forza dell’accoglienza, è principalmente la centralità attribuita alle relazioni, con se stessi, con le altre persone, con il mondo. Il cammino personale inizia all’instaurarsi di un rapporto fiducia dove è possibile riprendere in mano la tessitura della trama e dell’ordito delle relazioni personali. In un ambiente definito, familiare, affettivo, con la sua valenza di riferimento sicuro dei ritmi spazio-temporali della casa, che consente una serena esplorazione di sé e dei propri problemi e conduce a rimettere in circolo le proprie energie.

Nella casa l’intensità delle esperienze, in cui tutto è educativo, dagli aspetti più quotidiani e ordinari a quelli più specifici, come i gruppi, fanno sì che la motivazione sia sempre sostenuta. Qui la forza del gruppo si avvale del concetto di auto-aiuto, secondo cui una persona, anche in una situazione di grave disagio, può aiutare gli altri oltre che se stessa, in un processo di crescita continuo all’interno di un contesto di forte e intensa reciprocità.

L’esperienza che Exodus propone è quella di “un’avventura” la cui meta è il progetto di vita individuale, frutto di un processo di crescita e di maturazione consapevole e cosciente che vede la persona “protagonista” delle scelte e responsabile delle conseguenze che da queste discendono. Le nostre case sono volutamente piccole per favorire un clima familiare.

Il Progetto Exodus testimonia di valori quali l’essenzialità, la non-violenza, l’amore per la natura, l’amore per gli altri, la ricerca della giustizia. I principi educativi sono quelli dell’auto-educazione che permette la presa di coscienza di ogni passo della crescita e quindi il controllo della propria persona; della coeducazione che educa a crescere insieme nel rispetto delle reciproche differenze, a valorizzare la scoperta delle rispettive identità ed a costruire rapporti umani arricchenti tra uomo e donna basati sul rispetto e la collaborazione e quello della corresponsabilità che rende ciascuno protagonista e giudice del proprio operato.

Il programma suddiviso in quattro fasi, accoglienza, consapevolezza, rafforzamento e reinserimento, è personalizzato e viene svolto mediante il metodo della Progressione Personale che prevede l’elaborazione di un Progetto Educativo Individualizzato (P.E.I.): un lavoro fatto di impegni, mete ed obiettivi, stabiliti dall’ospite con il proprio educatore di riferimento e verificati costantemente sia mediante colloqui personali ma soprattutto mediante momenti di verifica di gruppo, che chiamiamo “Parola”: vero e proprio “cuore” della nostra esperienza. È il momento in cui il gruppo si ritrova per parlare di sé, per deporre le “maschere” di cui si è schiavi e per riscoprire il senso ed il valore del rapporto vero.

Tante sono le attività educative proposte ai ragazzi: uscite mensili o occasionali di uno o più giorni per partecipare ad esperienze di interesse sociale, di protezione dell’ambiente e di volontariato in collaborazione con varie associazioni; attività di volontariato o di interesse culturale; uscite settimanali in bicicletta; esperienze itineranti per la realizzazione di trekking e carovane. La Carovana è l’attività educativa di maggior valore per la metodologia di Exodus, sviluppatasi inizialmente proprio come esperienza itinerante. La Carovana insieme al Capitolo (l’incontro nazionale annuale di Exodus) sono per i ragazzi occasioni privilegiate di riflessione, di confronto, di verifica e di ri-programmazione del proprio cammino di crescita personale.

Vita in Comunità

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Testimonianze

L’attenzione agli adolescenti e ai giovani non è solo un impegno sociale o politico, ma è la presa in carico di un progetto di vita. Un progetto che ha l’ambizione di costruire opportunità per i ragazzi e risposte ai loro bisogni. Ciò può avvenire solo mettendosi in ascolto del mondo giovanile. In questa ottica, tra i dieci Tavoli di lavoro tematici che il 30 giugno si confronteranno sulle politiche giovanili, particolare importanza riveste quello autogestito dai giovani: la grande adesione dei ragazzi dimostra la loro voglia di partecipazione.

Luigi Maccaro
Luigi Maccaro

Negli ultimi due anni alcune criticità del mondo giovanile che già erano presenti sono emerse con maggior intensità, perché il Covid ha fatto esplodere situazioni che prima erano silenti. Gli eventi organizzati da Exodus ci aiutano a riflettere, a fare il punto sulla nostra esperienza di professionisti al servizio delle persone più fragili. E sul tema del disagio giovanile abbiamo ancora tanta strada da fare. L’importante è farla insieme.

Vincenza Simeone
Vincenza Simeone

Sono Angela e faccio ormai parte di questa famiglia da più di 18 mesi. La comunità è la mia seconda casa, è davvero un posto stupendo… (altro…)

Angela
Angela

Vi rinnoviamo tutta la nostra stima, anche con questo articolo che mia figlia ha scritto sottolineando tutto ciò che di buono e di utile fate con passione per il bene comune e per il sociale! Con l’augurio di continuare sempre a fare del bene e fatto per bene come solo voi sapete fare.

Enrica
Enrica
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