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Un nuovo progetto di agricoltura sociale

Un nuovo progetto di agricoltura sociale

Continua l’impegno della Cooperativa Exodus di Cassino nell’inclusione di soggetti svantaggiati attraverso l’agricoltura sociale.

Dopo l’esperienza di “Natura Cura”, conclusosi lo scorso anno, la “Fondazione Nazionale delle Comunicazioni” torna ad investire sulla realtà territoriale di Don Antonio Mazzi a Cassino.

Il progetto, questa volta, intende contrastare il disagio e l’emarginazione sociale delle persone in uscita dalle tossicodipendenze coniugando la falegnameria sociale con l’apicoltura. Destinatari dell’intervento saranno gli ospiti della Comunità Exodus di Cassino, che da anni accoglie persone con problemi di disagio, devianza, dipendenze.

12 mesi per apprendere le basi di un mestiere e nuove abilità, da utilizzare durante il periodo comunitario ma, soprattutto, da spendere in un futuro lavorativo.

Wood You BeeLive si pone come naturale prosieguo del progetto NaturaCura, approvato dal bando Welfare di Comunità 2018, il quale ha permesso agli ospiti l’acquisizione di competenze e metodologie in ambito agricolo e professionale.

Nell’ambito del progetto scorso il maggior numero di destinatari era stato individuato negli ospiti residenziali della Cooperativa: ovvero giovani in uscita da percorsi di tossicodipendenza.

Sulla scorta dell’esperienza passata sono stati quindi privilegiati gli ospiti della comunità che hanno partecipato con profitto alle attività del progetto NaturaCura, avendo acquisito nell’ambito del percorso competenze specifiche.

Ma Wood You Beelive non è solo formazione manuale. Di fianco ai laboratori in falegnameria e apicoltura sono previsti specifici interventi in social media management, consulenza legale, sostegno e counseling familiare tali da permettere ai destinatari individuati, da una parte l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro, dall’altro di raggiungere il rafforzamento della sfera personale.

Quella dell’agricoltura sociale e dei laboratori a contatto con la natura, del resto, è una metodologia di intervento sempre più presente nelle comunità di recupero. Nel rapporto con le piante e gli animali infatti emergono, non mediate, le problematiche relazionali delle persone ospiti.

Le esperienze in comunità sono numerose e variegate, e anche nell’ambito del percorso socio-riabilitativo delle persone con un passato di tossicodipendenza ospiti della Comunità Exodus, particolare attenzione è rivolta alla terapia occupazionale, indirizzandola spesso verso il lavoro nel verde (agricoltura sociale in primis), considerato particolarmente atto a favorire il processo di recupero dello stato di benessere e di autorealizzazione dei soggetti, e l’ integrazione con l’ambiente sociale.

Dopo la prima fase di formazione alla falegnameria e apicoltura, e quando le condizioni esterne lo renderanno possibile, tra gli obiettivi di progetto vi è di impiegare i ragazzi a supporto delle attività di fattoria didattica rivolta alle scuole che numerose visitano la Cooperativa Exodus di Cassino nel corso dell’anno.

Un nuovo tassello nell’impegno ventennale di Exodus, volto a far sì che la comunità oggi sia vista non come luogo marginale di terapia, ma vero e proprio centro di animazione culturale e sociale riconosciuto come tale dalla comunità territoriale di Cassino e dintorni.

Il progetto Wood You BeeLive è finanziato dalla Fondazione Nazionale delle Comunicazioni

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Testimonianze

L’attenzione agli adolescenti e ai giovani non è solo un impegno sociale o politico, ma è la presa in carico di un progetto di vita. Un progetto che ha l’ambizione di costruire opportunità per i ragazzi e risposte ai loro bisogni. Ciò può avvenire solo mettendosi in ascolto del mondo giovanile. In questa ottica, tra i dieci Tavoli di lavoro tematici che il 30 giugno si confronteranno sulle politiche giovanili, particolare importanza riveste quello autogestito dai giovani: la grande adesione dei ragazzi dimostra la loro voglia di partecipazione.

Luigi Maccaro
Luigi Maccaro

Negli ultimi due anni alcune criticità del mondo giovanile che già erano presenti sono emerse con maggior intensità, perché il Covid ha fatto esplodere situazioni che prima erano silenti. Gli eventi organizzati da Exodus ci aiutano a riflettere, a fare il punto sulla nostra esperienza di professionisti al servizio delle persone più fragili. E sul tema del disagio giovanile abbiamo ancora tanta strada da fare. L’importante è farla insieme.

Vincenza Simeone
Vincenza Simeone

Sono Angela e faccio ormai parte di questa famiglia da più di 18 mesi. La comunità è la mia seconda casa, è davvero un posto stupendo… (altro…)

Angela
Angela

Vi rinnoviamo tutta la nostra stima, anche con questo articolo che mia figlia ha scritto sottolineando tutto ciò che di buono e di utile fate con passione per il bene comune e per il sociale! Con l’augurio di continuare sempre a fare del bene e fatto per bene come solo voi sapete fare.

Enrica
Enrica
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