Ricominciamo dai Mille giovani per la pace
Sono davvero contento per come sono andate le cose. Finalmente la Mille Giovani per la Pace ? tornata senza far rimpiangere niente del suo glorioso passato. Cassino, come ho avuto modo di dire ? una citt? molto difficile. La sua storia ? fatta di guerre, diaspore, rientri, trasformazioni. Il suo popolo non ha una vera identit?, una tradizione, un senso di appartenenza. Io stesso, come centinaia e centinaia di persone, pur vivendo a Cassino da 40 anni, provengo da una famiglia arrivata qui grazie alla Fiat.
Per questo, vedere tante persone in piazza De Gasperi, mi ha dato un grande conforto e la conferma che, seppure ci abbiamo rimesso economicamente, ne ? valsa assolutamente la pena.
Tante le persone che ci hanno ringraziato, che si sono emozionate, che hanno vissuto la piazza come luogo di incontro. Questo ? il significato che speravamo tanto venisse compreso.
Oggi chi si mette in gioco, generalmente, lo fa per curare un interesse, un profitto. E’ inutile che ci giriamo intorno. Esporsi al giudizio della gente proponendo un momento educativo cos? bello, correndo dei rischi ? stato un atto di coraggio.
Vissuto a cuor leggero anche grazie all’incoraggiamento di Ciro Attaianese. Voglio mettere questa scoperta in cima alla lista delle cose positive di questo evento. Ho scoperto una persona di straordinaria umanit?, di grande sensibilit?, capace di autoironia, che ben conosce il significato del “mettersi al servizio” pur rivestendo un importantissimo ruolo istituzionale. Gli sono davvero grato.
Cos? come sono grato alla tante persone che hanno collaborato: ragazzi della comunit?, educatori, volontari, amici? mi piace molto il fatto che pi? passano gli anni e pi? riesco a delegare molte cose importanti a persone che sono assolutamente straordinarie per la disponibilit?, l’abnegazione, la capacit? di lavorare di squadra.
Nel 1994, quando nacque la Mille giovani per la pace, avevo 24 anni, ero poco pi? che un volontario di Exodus. Servivo a tavola, scaricavo le transenne e montavo i gazebo, portavo avanti e indietro i ragazzi della comunit?, davo una mano in falegnameria, coordinavo il servizio d’ordine? e mi prendevo sonori “cazziatoni” da Salvatore Regoli sull’organizzazione della piazza!
Ed ? stato l?, durante le prime edizioni della Mille giovani per la pace che Exodus e don Mazzi mi hanno affascinato: non un posto per malati di droga ma un luogo educativo per tutti. Un’esperienza nella quale era possibile investire su se stessi a partire dalla relazione con gli altri, senza pregiudizi. Ho cominciato ad affrontare le mie fragilit? cercando di sostenere quelle degli altri. E dentro le fragilit? di persone che avevano fatto quindici anni di eroina ritrovavo le mie paure ma anche il mio bisogno di dare un senso alla mia vita.
La Carovana di Exodus mi aveva coinvolto con la Mille giovani per la pace ed ora ne ho un pezzo importante di responsabilit?. Altri possono lasciarsi affascinare, pur sistemando gli stands e le transenne, proprio come ho cominciato io. Pur prendendosi sonori “cazziatoni”. Avendoci per? la fortuna di poter dire, ascoltando don Mazzi che racconta agli adolescenti l’amore e il dolore, “questa ? casa mia”.
Nei mesi scorsi avevo detto alcune cose sul rinnovamento della politica a Cassino ed avevo pure consigliato a qualche solone della politica locale di dedicarsi al giardinaggio anzich? continuare a razzolare nelle Istituzioni del nostro territorio. Mi hanno risposto che non ho titolo a parlare perch? non essendo nato a Cassino, non posso capire cosa vuol dire amare questa citt?. Sar? vero. Ma io in questa citt? vivo, lavoro e ritengo di dare tanto. Cos? come il Rettore Attaianese, anch’egli nato altrove ma con la schiena curva a lavorare per il futuro dei nostri figli. Altro che rubacchiare poche lire su qualche concessione edilizia!
Un altro grande politico locale, anch’egli prima della sonora sconfitta alle amministrative in odore di santit?, mi ha mandato a dire che si ? offeso perch? non ? stato invitato con i dovuti modi alla manifestazione di settembre. E che per questo far? di tutto per ostacolarmi in ogni mia futura iniziativa. Bella prova di amore per il territorio, loro si che ci sono nati a Cassino! Bisogna avere compassione per queste persone che presto o tardi saranno travolte dal loro stesso potere che li acceca, le rende stupidi, lontani dalla gente, preoccupati solo di apparire e di confermare a se stessi di essere “qualcuno”.
Cassino ? una citt? difficile anche perch? troppo spesso si inchina di fronte al potere. Di qualunque tipo. Invece il potere bisogna odiarlo. Il potere bisogna deriderlo. Il potere bisogna evitarlo. Il potere bisogna compatirlo. Il potere bisognerebbe prenderlo e trasformarlo in servizio. Chinandosi sui bisogni delle persone. Il potere andrebbe tirato fuori dalla macchine blindate e dai privilegi immeritati. Chi avrebbe pi? diritto secondo voi a ricevere stima e rispetto: il Presidente pro tempore di chiss? cosa o la pensionata che fa volontariato alla mensa della Caritas? Pensateci. Coloro che vengono considerati “scarti” saranno esaltati mentre coloro che si esaltano saranno scartati.
La Mille giovani per la Pace, quest’anno, ? stata anche questo.
1 Comment
Edmondo Colella
29 Settembre 2011 at 11:52Beh, gi? leggere sul tuo blog di queste ‘minaccette’ fa capire lo scenario in cui operi, ma vederle pubblicate sul giornale locale fa merito al tuo coraggio. Soprattutto spero la gente possa vedere in te qualcosa da imitare, possa eleggere la tua indipendenza e le tue cause come rappresentanti dei propri valori.
Mentre gli altri si guardano gli orologi, le macchine o le donne, io vedo te come un nuovo leader, un nuovo riferimento. Tu, l’uomo che alza la testa.
Edmondo