Hai bisogno di aiuto? Scrivici.

Blog

Blog

La passione spiazza!

La passione spiazza!

di Andrea Volante

Giovedì 9 agosto, in piazza Labriola a Cassino, gli operatori dell’Unità Di Strada, con la collaborazione di Egidio Franco e di Radio City, hanno animato la piazza interagendo con i ragazzi.

LA PASSIONE SPIAZZA! E’ stato il primo esperimento di un progetto più ampio che la Asl di Frosinone ha intrapreso, in collaborazione con la fondazione Exodus di Cassino e la comunità In Dialogo di Trivigliano, con l’obiettivo di coinvolgere fattivamente i ragazzi, di renderli protagonisti mettendo al centro le loro passioni.
L’idea è di aprire un dialogo con i ragazzi sfruttando i canali a loro più vicini: i social, la radio, il web, tuttavia, non volevamo allontanarci dal luogo simbolo del divertimento, abbiamo deciso di portarli in piazza, per questo motivo la collaborazione con la roulotte di Radio City ci è sembrata da subito la soluzione migliore.
Ed è stata una mossa vincente, perché in molti hanno interagito con noi, apprezzando l’iniziativa.

L’idea di base prende spunto da una domanda, la più classica:
Come vivono gli adolescenti la piazza?
Posta in questo modo la questione appare irrimediabilmente condizionata da milioni di fattori: la società, la politica, l’età.
Se invece ci chiedessimo: “come passa il tempo mio figlio in piazza?” Allora, credo, la questione ci imporrebbe una diversa responsabilità, ci sentiremmo in diritto di comprendere le dinamiche che portano molti adolescenti a vivere passivamente il proprio divertimento, ad essere parcheggiati in luoghi privi di stimoli ed opportunità.
Perché il rischio è che gli adolescenti, i nostri figli, abitino in maniera periferica la loro esistenza.
La periferia non è un luogo fisico, non più o non solo, è una determinazione sociale, spesso uno stato d’animo, l’unica alternativa possibile alla deriva è sostituire la periferia con il centro, porre gli adolescenti al centro della loro esistenza.

Purtroppo dobbiamo ammettere che, per quanto genitori, professori, educatori siano illuminati, per quanto la politica sappia offrire servizi, per quanto sappia rendere la città, le strade, le piazze moderni ed accoglienti, se chiediamo ai ragazzi quanto si sentono protagonisti, la risposta, il più delle volte, non ci sorprende.
La stessa concezione che hanno dell’idea di protagonismo è lontana anni luce da una reale partecipazione attiva alla vita della comunità, ma si ripiega su se stessa alla ricerca di un protagonismo che diventa narcisismo e voglia di prevalere.
Inutile recriminare sterilmente sulla società che spettacolarizza il successo come unica idea di protagonismo: tv piena di talent, internet sommersa da YouTubers pieni di like, influencer.
Perfino lo sport, certi sport molto più di altri, veicola l’immagine del successo determinato dal talento, privato del sacrificio, della costanza e della determinazione del carattere.

Insomma: se è vero che noi adulti siamo depositari di un’idea di protagonismo diversa, quella che la nostra maturità ci rimanda, in virtù della quale siamo portati a dare un giudizio che bolla i ragazzi come immaturi e per questo irrimediabilmente fragili, allora è il caso di prendere atto che non siamo riusciti, fino ad ora, a trasmettere questa idea, non siamo stati in grado di comunicare con un mondo che si allontana troppo velocemente da noi.
Occorre cambiare prospettiva, mettere al centro i ragazzi significa abbandonare la presunzione di autorevolezza che spesso accompagna i nostri giudizi.
Bisogna chiedere piuttosto che pretendere di insegnare.
Lo sforzo di tutti gli adulti che si interfacciano con i ragazzi, deve essere quello di accogliere non tanto la loro diversità, quanto piuttosto le loro peculiarità, le loro passioni.
La responsabilità di ognuno di noi è di offrire ai ragazzi l’opportunità di sviluppare i propri talenti, perche questo, ne siamo convinti, è il modo migliore, il più concreto per prevenire certi comportamenti rischiosi.
La passione spiazza, perché sorprende, incuriosisce, affascina, ma soprattutto perché ha il potere di trasformare sia le persone che i luoghi: se la piazza fosse animata dalla passione di chi la vive, siamo sicuri, in quel luogo non ci sarà spazio per altro.

L’evento su RadioCity

Testimonianze

L’attenzione agli adolescenti e ai giovani non è solo un impegno sociale o politico, ma è la presa in carico di un progetto di vita. Un progetto che ha l’ambizione di costruire opportunità per i ragazzi e risposte ai loro bisogni. Ciò può avvenire solo mettendosi in ascolto del mondo giovanile. In questa ottica, tra i dieci Tavoli di lavoro tematici che il 30 giugno si confronteranno sulle politiche giovanili, particolare importanza riveste quello autogestito dai giovani: la grande adesione dei ragazzi dimostra la loro voglia di partecipazione.

Luigi Maccaro
Luigi Maccaro

Negli ultimi due anni alcune criticità del mondo giovanile che già erano presenti sono emerse con maggior intensità, perché il Covid ha fatto esplodere situazioni che prima erano silenti. Gli eventi organizzati da Exodus ci aiutano a riflettere, a fare il punto sulla nostra esperienza di professionisti al servizio delle persone più fragili. E sul tema del disagio giovanile abbiamo ancora tanta strada da fare. L’importante è farla insieme.

Vincenza Simeone
Vincenza Simeone

Sono Angela e faccio ormai parte di questa famiglia da più di 18 mesi. La comunità è la mia seconda casa, è davvero un posto stupendo… (altro…)

Angela
Angela

Vi rinnoviamo tutta la nostra stima, anche con questo articolo che mia figlia ha scritto sottolineando tutto ciò che di buono e di utile fate con passione per il bene comune e per il sociale! Con l’augurio di continuare sempre a fare del bene e fatto per bene come solo voi sapete fare.

Enrica
Enrica
banner-service_2