Exodus, da 32 anni a Cassino.
Una risposta educativa alle fragilità sociali
32ma Giornata del Ringraziamento, 28 ottobre 2022
Programma della 32ma giornata del Ringraziamento
- 10.00 Open day dedicato agli operatori dei Servizi (ASL e Comuni), visita della Comunità, incontro con gli Operatori, testimonianze.
- 15.00 Incontro per le famiglie
- 16.00 Proiezione del docufilm “Fuori”, la Carovana alternativa al carcere
- 17.00 Presentazione delle attività e dei programmi futuri
- 17.30 S. Messa di Ringraziamento
- 18.30 Momento conviviale e chiusura
Una comunità al servizio del territorio
La Fondazione Exodus è operativa a Cassino dal 1990. L’inaugurazione ufficiale avvenne il 28 ottobre di quell’anno con una Messa concelebrata dall’allora Abate di Montecassino, don Bernardo D’Onorio e dal fondatore di Exodus, don Antonio Mazzi.
Da allora la comunità accoglie una ventina di persone che seguono un programma di riabilitazione per problemi legati alle dipendenze. Prima solo da sostanze, per lo più eroina, oggi anche per dipendenze comportamentali come il gioco d’azzardo.
Intorno alla cura dei tossicodipendenti sono nate tante attività finalizzate a svolgere un’azione di prevenzione sul territorio per informare giovani e famiglie sui pericoli di certi comportamenti ma anche per offrire proposte educative formative per il tempo libero.
Dalla comunità di recupero alla cooperativa per il reinserimento, dai progetti di prevenzione al centro giovanile, dal meeting “Mille giovani per la pace” ai centri estivi per bambini e adolescenti, la comunità Exodus di Cassino ha sempre cercato di realizzare il sogno di don Antonio Mazzi di trasformare le comunità di “oratori moderni”, luoghi in cui oltre a prendere in carico la sofferenza, il disagio, l’emarginazione ci sia anche il lavoro educativo rivolto ai ragazzi “normali”, alle loro famiglie, in collaborazione con le agenzie educative del territorio, in primis la scuola.
La strada percorsa fino ad oggi
Abbiamo accolto quasi duemila giovani che hanno intrapreso un programma residenziale ma oltre cinquemila sono le persone che si sono rivolte al nostro centro d’ascolto. Soprattutto per problemi di tossicodipendenza. Nel frattempo abbiamo realizzato moltissimi interventi nelle scuole della provincia di Frosinone incontrando molte migliaia di studenti nelle assemblee di classe e di istituto. Tanti i progetti di prevenzione in collaborazione con la Regione Lazio, con la Provincia di Frosinone, con la ASL di Frosinone e con il Consorzio dei Servizi sociali. Per dieci anni abbiamo portato avanti anche un centro diurno per ragazzi con disabilità. Dal 1994, 23 edizioni del meeting “Mille giovani per la pace”, 7 edizioni del Campus estivo, 20 anni di uscite dell’unità di strada nei luoghi di aggregazione giovanile, soprattutto nei fine settimana, nei maggiori comuni della provincia. Tanti incontri di formazione per genitori e insegnanti nell’ambito dell’Università della Famiglia. Tante le attività sportive che hanno visto la creazione di una scuola calcio, la partnership con la società di scherma, le giornate di sport con i ragazzi speciali. Decine e decine i gruppi giovanili, soprattutto scout, provenienti da ogni parte d’Italia per fare esperienze estive di formazione e di volontariato. Un percorso di crescita che, soprattutto negli ultimi anni, ha visto la comunità trasformarsi profondamente, tanto da annullare lo stigma e il pregiudizio diventando un luogo di aggregazione aperto a tutti. Purtroppo poi la pandemia ha costretto gli operatori ad interrompere bruscamente ogni attività aperta all’esterno. Due anni in cui anche i volontari non hanno potuto più prestare servizio. L’unico dato positivo è che in questo periodo mai nessun ragazzo è stato contagiato dal coronavirus, segno di una gestione molto efficiente del regime di autosorveglianza.
Un “selfie” della situazione attuale
Oggi l’avamposto di Exodus a Cassino è il Centro di ascolto dove incontriamo persone che chiedono aiuto non più solo per problemi di tossicodipendenza ma anche per gioco d’azzardo e dipendenza da tecnologia. Ma i casi più difficili riguardano adolescenti alle prime esperienze con i comportamenti trasgressivi più disparati, la difficoltà delle famiglie che non riescono a gestire questi problemi ed anche delle scuole che hanno casi sempre più complicati.
La Comunità è il centro dell’attività di Exodus e i ragazzi che si trovano nella fase di reinserimento sono coinvolti anche nei progetti di prevenzione. Nella sede di Cassino lavorano 16 persone distribuite fra le varie attività. L’unità di strada porta avanti la campagna di promozione di stili di vita sani “Sei tanto sicuro?” distribuendo materiali informativi sui pericoli delle sostanze e di certi comportamenti trasgressivi. Nell’ultimo anno sono stati somministrati circa mille questionari per conoscere meglio il rapporto fra i ragazzi e le sostanze nel nostro territorio. I dati parlano di una solitudine degli adolescenti, della mancanza di riferimenti chiari tra gli adulti, infatti i ragazzi quando hanno problemi legati alle sostanze ne parlano con gli amici.
Il Centro don Milani accoglie una ventina di adolescenti a rischio dispersione scolastica ma anche, in alcuni casi, inviati dai servizi sociali dei Comuni. Attività di doposcuola educativo, rimotivazione allo studio, gruppi di discussione sui comportamenti a rischio, lavoro sulla relazione fra ragazzi e fra ragazzi e genitori, supporto alle famiglie.
Attivo il servizio di contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo, grazie alla collaborazione con il Consorzio dei Servizi sociali e con l’Agenzia per i Servizi alla Persona di Frosinone. Anche in questo caso la copertura del territorio arriva al distretto C di Sora. Vengono condotti gruppi di auto mutuo aiuto, consulenze personalizzate, incontri con i familiari.
Ritorno al futuro
Cosa ci aspetta nei prossimi anni? Il sogno è quello di ritornare a costruire quel futuro fatto di innovazione sociale, di interventi coraggiosi, di sfida sui casi impossibili. Solo da pochi giorni siamo ritornati nelle scuole incontrando i ragazzi di terza media con la campagna “Be free, siate liberi” e con il lancio di un portale web i cui contenuti sono rivolti a ragazzi, genitori e insegnanti. Questi ultimi ad esempio potranno trovare strumenti didattici per animare autonomamente attività di prevenzione anche in chiave interdisciplinare. La proposta continuerà con i corsi sulla leadership proposti agli adolescenti perché il modo migliore e più efficace di promuovere messaggi positivi è proprio quello di farli veicolare dai coetanei dai cosiddetti peer educators.
La comunità dovrà tornare ad essere un centro aperto ogni giorno ai giovani e alle famiglie che potranno trovare opportunità formative, ascolto, momenti di condivisione.
Un impegno preciso riguarda i minori che hanno commesso reati. Abbiamo sempre detto che siamo contrari al carcere minorile e vogliamo offrire un’alternativa educativa che parta dalle sperimentazioni condotte in questi anni per diventare a tutti gli effetti una proposta strutturata di alternativa alla detenzione. Per questo abbiamo inserito nel programma della Giornata del Ringraziamento la proiezione del docufilm “Fuori” che racconta di una Carovana estiva in Sicilia organizzata proprio per un gruppo di minori dell’area penale.
Altro obiettivo è riaprire il centro diurno per ragazzi con disabilità, siamo in attesa delle necessarie autorizzazioni per rilanciare l’attività al più presto con nuovi strumenti, laboratori sociali e percorsi di autonomia.
Anche sul contrasto al gioco d’azzardo bisognerà incrementare gli sforzi, aumentare i gruppi di auto aiuto e prevedere anche esperienze residenziali per le situazioni più problematiche.
Exodus in Italia e nel mondo
Exodus nasce nel 1984 alla periferia di Milano, nel Parco Lambro, grazie a un’idea di don Antonio Mazzi, che già da alcuni anni operava ai confini del parco. Si propose di “risanarlo” con il supporto di tossicodipendenti, delle forze dell’ordine e dei cittadini. Si trattò, per la città di Milano, di una delle più importanti operazioni sociali di quegli anni. Ebbe così inizio il Progetto Exodus come esperienza di “viaggio”, con le comunità itineranti e con le prime comunità residenziali, nate per ospitare giovani con problemi di tossicodipendenza. Negli anni Exodus ha continuato il proprio cammino e le attività nel tempo si sono sviluppate e diversificate, secondo quattro aree di intervento: accoglienza, ragazzi e adolescenti, lavoro e progetti internazionali. L’obiettivo era e resta, soprattutto negli ultimi anni, quello di intervenire sempre più precocemente, per riuscire ad “arrivare prima”, prima che i ragazzi manifestino segnali di disagio.
Oggi Exodus, sempre più frequentemente, lavora in “contesti di normalità” stando accanto a giovani fragili e alle loro famiglie, promuovendo ambienti dove è possibile sperimentare la dimensione della “casa” e della “socialità”, attraverso l’educazione e la riscoperta della propria identità. Numerosi sono i progetti innovativi e le sperimentazioni, utili ad offrire risposte nuove ai bisogni che il territorio quotidianamente esprime.
I numeri di Exodus oggi: 40 centri in Italia (case accoglienza, comunità, centri giovanili, centri di ascolto e orientamento); circa 600 persone ospitate ogni anno in forma residenziale con problemi legati alle dipendenze; 15.000 persone in media raggiunte ogni anno con servizio di ascolto e orientamento; 20.000 ragazzi coinvolti in progetti musicali e sportivi promossi dai Centri Giovanili don Mazzi; 8 cooperative sociali che si occupano di reinserimento socio-lavorativo; 3.000 genitori e insegnanti coinvolti ogni anno in percorsi di formazione; 6 Paesi del mondo in cui è presente con interventi stabili e progetti di cooperazione allo sviluppo insieme a Educatori Senza Frontiere.
Come aiutare Exodus
Sicuramente il modo migliore per aiutare Exodus nel lavoro con i ragazzi difficili è quello di offrire qualche ora di volontariato per supportare gli operatori nella gestione delle attività.
Ma fino a martedì 8 novembre sarà attiva la Campagna di raccolta fondi con SMS solidale della Fondazione Exodus a sostegno del “Progetto S.O.S. Adolescenti” per l’ampliamento del servizio di accoglienza per giovani e famiglie. La campagna è presente in questi giorni su tutte le reti televisive nazionali.
Dal 16 ottobre all’8 novembre 2022 numero solidale 45596 – Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari WINDTRE, TIM, Vodafone, iliad, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali. Sarà di 5 o 10 euro per le chiamate da rete fissa TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb e Tiscali e, sempre per la rete fissa, di 5 euro da TWT, Convergenze, PosteMobile.
Per maggiori informazioni sulla Campagna di raccolta fondi e per scaricare i materiali di comunicazione vai sul sito www.exodus.it