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Al Capitolo di Exodus c’? casa, c’? festa, c’? perdono.

Sono pi? di mille i ragazzi, gli educatori ed i volontari che a Sirimone, insieme al padre fondatore, don Antonio Mazzi, fanno il punto della strada. Ogni anno, per la festa di San Francesco, Exodus si riunisce qui, sul lago di Garda, e mette sul tavolo 12 mesi di avventure educative condotte nelle 50 case cui l’opera di don Mazzi ha dato vita in Italia e nel mondo.

Nelle scuole, negli oratori moderni, sulle piazze incontrando migliaia di giovani per le attivit? di prevenzione. Nei centri di ascolto, nelle comunit?, nelle cooperative per il reinserimento di persone che hanno vissuto esperienze di droga e di grave marginalit? sociale.

Ma i ragazzi del don si trovano anche per costruire insieme il programma dell’anno che viene: i temi, i contenuti, gli obiettivi, i programmi e le prossime avventure. Per questo don mazzi spiega ai suoi che Exodus non ? una comunit? di recupero ma una Casa. E quando ci si sente a casa non c’? bisogno di fingere, di nascondersi, di mascherarsi. Quando ci si sente a casa si ? autentici. E dove c’? casa, c’? festa, c’? amicizia, c’? calore, ci sono avventure formative straordinarie. Ma soprattutto c’? la capacit? di perdonare e di perdonarsi. Per don Mazzi, padre in mezzo ai suoi mille ragazzi, il perdono ? sinonimo di paternit?. Come nella parabola del padre misericordioso, il perdono ? un gesto gratuito, non meritato. Come l’amore.

Oggi sono cominciati i lavori di gruppo, momenti intensi di confronto, di verifica e di programmazione. Questa sera la veglia e la Santa Messa nella notte per offrire al Signore il lavoro, le gioie, le sofferenze di un anno e per chiedere la benedizione sui sogni di questo piccolo popolo in cammino. Atteso con trepidazione il messaggio di benedizione del Card. Martini che verr? letto proprio nel corso della celebrazione eucaristica. L’Arcivescovo emerito di Milano ha sempre seguito molto da vicino don Mazzi ed i suoi ragazzi ed ? sempre stato per loro un importantissimo punto di riferimento.

Domani verr? a trovarci un altro amico d’eccezione: padre Enzo Bianchi, il priore di Bose. Passer? una giornata con noi e ci aiuter? a riflettere sul tema proposto da don Antonio. “Dove c’? casa, c’? festa e c’? perdono”. Come fa spesso quando gli educatori di don Mazzi, almeno una volta l’anno, si recano a Bose per una giornata di spiritualit?.

Molti altri amici verranno a trovarci in questi giorni e molti, speriamo, saranno i frutti di questo Capitolo di Exodus che sosterranno il cammino dei giovani di don Antonio nel prossimo anno.

La chiusura ? prevista per il 4 ottobre quando il don racconter? in anteprima ai suoi l’ultimo lavoro di approfondimento, che ? poi diventato un libro, edito da Padre Monti: “Le Beatitudini del marciapiede”.

Luigi Maccaro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1 Comment

  1. Edmondo Colella
    7 Ottobre 2011 at 12:18

    Leggendoti mi ? venuta alla mente una questione che discuto con me stesso da tempo: quanto ? grande la casa di chi sposa cause come la vostra e su quali regole poggia.

    Apparentemente complesso, ma … tranquilli.

    Alla radio (Radio 24) due mattine f?: Luttwak (Edward) attaccava la figlia di Strada (Gino, la figlia Cecilia) perch? Emergency avrebbe curato ?anche le SS? durante la Seconda guerra mondiale.

    Io non so se all’epoca esisteva gi? Emergency o un gruppo di lavoro simile, ma la casa Emergency ? tale proprio perch? accoglie tutti, innanzitutto i nemici, altrimenti sarebbero solo ospedali da campo, con militari vestiti da dottori.
    Ed Emergency ha ben fatto quando e se lo ha fatto. Anzi, non vedo il problema.

    Luttwak, al solito, ha cercato di far passare una cosa alla quale ormai dobbiamo prestare tutti la massima attenzione. ? essenziale!

    Ha voluto dire che in fondo aiutando il nemico Emergency e parte del conflitto, dunque non ? migliore; dunque: che in fondo SIAMO TUTTI UGUALI IN NEGATIVO, che NON C’? DIFFERENZA TRA NOI.

    Pensateci, ripensateci e cercate di ricordare da quanto tempo ormai sentiamo questa espressione: in fondo sono tutti uguali!
    Questo ? il concetto che stanno ormai distribuendo su tutte le cose.

    Questa ? l’ultima verit? che stanno cercando di farci ingoiare nel loro piano di restrizione dell’espressione democratica. Ci stanno mettendo uno contro l’altro.

    Ma che centra Exodus?
    ? perfettamente la stessa cosa. La loro grande casa di Dio, per questo e per quello che fanno, ? diversa profondamente diversa. Conosce innanzitutto il sacrificio delle ambizioni terrene, il freno verso la competizione e la spinta verso la cooperazione; fa della diversit? accettata un valore. ? tutta fuori dalle regole della strada, della quotidianit?, alla quale si contrappone come un centro, un irresistibile nucleo di affetto e non di conflitto.

    Ma dobbiamo dirci la verit?, purtroppo.
    Molti di noi, come Luttwak, hanno dimenticato questo. Hanno dimenticato i valori della Chiesa cattolica, ritenendola ormai uno dei costi della societ?, perfettamente identica ad una qualsiasi istituzione pubblica. E le attivit? anche di merito che sotto di essa fioriscono, come Exodus, ci appaiono come un qualsiasi ospedale da campo, in una guerra che non vogliamo neanche pi? vedere; che sicuramente non sentiamo.

    Exodus, Emergency, la mia famiglia e molti di quelli che certe cause le hanno davvero sposate continueranno ad esistere anche di fronte a questo. Ci? non toglie per? che il disinteresse diffuso esiste, che fa mancare solidariet? nei loro confronti, che sia la rappresentazione dell’enorme povert? nella quale siamo caduti. A breve molti di noi potrebbero aver bisogno del loro spirito di sopravvivenza se continuiamo ad accettare di credere che in fondo siano tutti uguali.

    Io sono diverso, non so bene perch?, ma lo sono.
    Edmondo

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Testimonianze

L’attenzione agli adolescenti e ai giovani non è solo un impegno sociale o politico, ma è la presa in carico di un progetto di vita. Un progetto che ha l’ambizione di costruire opportunità per i ragazzi e risposte ai loro bisogni. Ciò può avvenire solo mettendosi in ascolto del mondo giovanile. In questa ottica, tra i dieci Tavoli di lavoro tematici che il 30 giugno si confronteranno sulle politiche giovanili, particolare importanza riveste quello autogestito dai giovani: la grande adesione dei ragazzi dimostra la loro voglia di partecipazione.

Luigi Maccaro
Luigi Maccaro

Negli ultimi due anni alcune criticità del mondo giovanile che già erano presenti sono emerse con maggior intensità, perché il Covid ha fatto esplodere situazioni che prima erano silenti. Gli eventi organizzati da Exodus ci aiutano a riflettere, a fare il punto sulla nostra esperienza di professionisti al servizio delle persone più fragili. E sul tema del disagio giovanile abbiamo ancora tanta strada da fare. L’importante è farla insieme.

Vincenza Simeone
Vincenza Simeone

Sono Angela e faccio ormai parte di questa famiglia da più di 18 mesi. La comunità è la mia seconda casa, è davvero un posto stupendo… (altro…)

Angela
Angela

Vi rinnoviamo tutta la nostra stima, anche con questo articolo che mia figlia ha scritto sottolineando tutto ciò che di buono e di utile fate con passione per il bene comune e per il sociale! Con l’augurio di continuare sempre a fare del bene e fatto per bene come solo voi sapete fare.

Enrica
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