Al via Opportunity2, il Progetto di Fondazione Exodus di don Mazzi, sostenuto dal “Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo”, nato per contrastare la dispersione scolastica. L’edizione 2022 prevede il coinvolgimento di 12 territori in tutta Italia. «Nel titolo del progetto Opportunity2», racconta Franco Taverna, coordinatore area adolescenza della Fondazione, «è contenuta la parola “porto”. Ed è proprio un porto, un approdo sufficientemente sicuro ciò di cui hanno bisogno i ragazzi fragili ai quali è rivolta l’iniziativa».
Lo scorso anno la Fondazione Exodus di don Mazzi, grazie al “Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo”, ha realizzato il progetto “Opportunity” per contrastare la povertà educativa. Il nome semplice, immediato, ci riporta immediatamente – per sottrazione – a quello che viene negato ai ragazzi che vivono in una condizione di povertà educativa: le possibilità, appunto. Durante la prima edizione si è realizzato un intervento integrato multiregionale volto a favorire l’inclusione sociale dei giovani e degli adolescenti attraverso l’attivazione e il consolidamento di presidi educativi stabili sui diversi territori di intervento. Si è lavorato in sei regioni in cui Exodus è presente stabilmente da anni con una sede, un presidio educativo (Lombardia, Veneto, Umbria, Lazio, Calabria, Basilicata, Sicilia e Toscana), in particolare, nei Poli educativi di Gallarate (VA), Milano, Verona, Iesi, Assisi, Elba, Cassino, Tursi, Cosenza, Caltanissetta.
Quest’anno si replica: «Nel titolo del progetto Opportunity2», racconta Franco Taverna, coordinatore area adolescenza della Fondazione, «è contenuta la parola “porto”. Ed è proprio un porto, un approdo sufficientemente sicuro ciò di cui hanno bisogno i ragazzi fragili ai quali è rivolta l’iniziativa. Un porto inizialmente costruito all’interno di una relazione positiva con un adulto educatore e poi, poco alla volta, cementato dentro con i mattoni della fiducia in sé stessi, della capacità di stare insieme agli altri, della scoperta delle proprie risorse e debolezze. Raggiunto il porto si può affrontare con meno paura la scuola e attraversare l’adolescenza». L’edizione 2022 prevede il coinvolgimento di 12 territori: Milano (MI), Cologno Monzese (MI), Gallarate (VA), Elba (LI), Verona e Valpolicella (VE), Assisi (PG), Cassino, Cosenza (CS), Bovalino (RC), Policoro/Tursi (MT).
«I territori sui quali interveniamo, pur mantenendo le singole specificità, sono accomunati dalla presenza di scuole in contesti privi o carenti di servizi, in cui il ruolo di Exodus si configura di fatto o potenzialmente come centrale nella costruzione di solidi legami territoriali e di punto di riferimento per gli adolescenti e le famiglie», spiega Taverna.
La dispersione scolastica è dunque la punta dell’iceberg di disuguaglianze culturali e socio-economiche. Prima della pandemia, in Italia, il tasso di dispersione esplicita risultava essere superiore al 13% al quale, secondo i dati messi a disposizione da Invalsi (2019), si aggiunge un ulteriore 7% di dispersione implicita (ragazzi che pur ottenendo un titolo o un diploma non possiedono livelli di competenze di base sufficienti per esprimere scelte consapevoli che gli permettano di affrontare in modo agevole la vita adulta).
L’idea è quella di coinvolgere 300 tra ragazzi e ragazze, tutti di età compresa tra i 11 ed i 17 anni, a rischio abbandono scolastico e/o di devianza sociale. La selezione degli allievi avverrà attraverso i Coordinatori locali di progetto, su indicazione/segnalazione dei Consigli di Classe o dei Servizi Sociali territoriali, sulla base di una scheda in cui vengono valutate le risorse cognitive e relazionali dell’alunno, la sua storia scolastica, la situazione familiare, le difficoltà nelle aree della motivazione e del rendimento. Per gli studenti con famiglie di origine straniera si terrà tenuto conto delle difficoltà linguistiche e di orientamento oltre alla mancanza di supporto da parte delle famiglie stesse.
«È venuto il momento», chiosa Taverna, «che, finalmente, la società e le istituzioni capiscano che la dispersione scolastica, e sotto di questa, il disagio della preadolescenza e adolescenza, non è un fenomeno che si può risolvere in un anno quasi fosse un colpo di una bacchetta magica! Fosse pure un anno straordinariamente buono! Ci sono oggi e ci saranno anche domani ragazze e ragazzi che per tante e diverse ragioni si perdono o si fanno male in questo fortunale che arriva loro addosso dagli 11 anni in poi, e a volte anche prima. Servono interventi strutturali! Con il Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo abbiamo trovato un interlocutore che ha compreso che progetti di questo tipo non possono terminare in una stagione e perciò abbiamo avuto la possibilità dare continuità alla nostra presenza del progetto Opportunity2 in diversi contesti».