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Psicofarmaci, Maccaro (ACT): ?Famiglie, attenzione, sono come le droghe. Ragazzi a rischio?

Roma, 18 novembre 2011.??Credo che ci troviamo di fronte ad un fenomeno davvero pericoloso che in America assume percentuali impressionanti: una persona su dieci ed una donna su quattro fra i 40 ed i 60 anni assumono psicofarmaci. Le cronache cominciano a riferire anche da noi l’incremento di decessi per abuso di psicofarmaci e conseguenti denunce a medici e farmacisti compiacenti. La Procura di Roma ? al lavoro per fare chiarezza su alcuni decessi che sembrano avere tutti a che fare con fendimetrazina e molecole simili?. Cos? in una nota Luigi Maccaro, Presidente dell?Agenzia Capitolina sulle Tossicodipendenze, commentando la notizia dell?indagine aperta dalla procura di Roma sulle pillole per dimagrire, che hanno causato la morte di tre persone, come riportato da Il Messaggero quest?oggi.

?Da una parte ? prosegue Maccaro nella sua riflessione – un grande successo di marketing industriale promosso dalle case farmaceutiche, dall’altra medici e farmacisti senza scrupoli che prescrivono farmaci in maniera illegale, facendo, evidentemente, profitti significativi. In mezzo sempre pi? persone che assumono antidepressivi, anoressizzanti, energizzanti, eccitanti e quant’altro. E fra queste anche bambini ed adolescenti. In alcuni casi l’iperprotettivit? dei genitori assume aspetti davvero allucinanti: laddove non si vuol fare la fatica quotidiana dell’educazione dei figli, spesso si ricorre alla pasticchetta che da l’illusione di risolvere i problemi in un attimo?.

?Se tutte le ricerche registrano un calo dell’uso delle sostanze stupefacenti, la crescita dei consumi di psicofarmaci ? altrettanto evidente: probabilmente siamo di fronte ad una sorta di compensazione. Bisogna capire per? che i meccanismi di azione di certi farmaci non sono poi tanto diversi da quelli di alcune droghe. Come tutte le amfetamine, ecstasy inclusa, certi farmaci non fanno sentire la fatica, il sonno, aumentano l’euforia, danno dipendenza. Gli armadietti delle nostre case sono sempre pi? fornite di pasticche di ogni genere. Eppure stabilire un rapporto con i farmaci, gi? in adolescenza, quando non indispensabile, costituisce un grave precedente. Un’abitudine pericolosa si fissa nella mente dei ragazzi che gli fa dire: “se assumo questa cosa, mi sentir? meglio, soffrir? di meno, sar? meno triste?”?.

?I genitori ? avverte ancora il Presidente dell?ACT – devono capire che il passaggio a dosi e a sostanze sempre pi? pesanti rischia di diventare automatico. Se ogni mal di pancia, ogni mal di denti, ogni raffreddore sono motivo per prendere farmaci, se questo stile ? quello testimoniato dai genitori, se certi medici non vedono l’ora di prescrivere, diventa sempre pi? difficile convincere i ragazzi che ? meglio utilizzare le risorse che hanno dentro per stare meglio, anzich? aiutarsi con una sostanza.

Quante droghe oggi passano come caramelle, sali da bagno, profumatori d’ambiente: le cosiddette smart drugs. Siamo sempre pi? abituati ad assumere cose, a consumare nella ricerca del benessere. Ma gli adulti e soprattutto i genitori devono allarmarsi e tornare a comportamenti pi? sani, pi? attenti, pi? educativi: costanza nel rapporto con i ragazzi, testimonianza positiva negli stili di vita, prevenzione dei comportamenti a rischio, certamente potranno evitarci problemi gravi di abuso e dipendenza che poi richiedono anni di sacrificio per venirne fuori?.

?L’uomo ha dentro di se’ ricchezze straordinarie: in barba allo spread, pensiamo di meno alle cose da consumare e pi? alle relazioni umane che ci fanno riscoprire un benessere diverso, pi? intenso e, oserei dire, anche “curativo”?, conclude Maccaro.

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